Pesce d’aprile!

pesca

“Figlioli, non avete nulla da mangiare?”- che domanda impertinente! Avrei voluto vedere la faccia di Pietro, in quell’alba umidiccia e carica di tensione. Forse si sarà girato- irascibile com’era- verso i suoi compagni a chiedere se fosse un pesce d’aprile…

Il mare avaro non ha dispensato nulla a quei pescatori, nemmeno qualche merluzzo, la magra consolazione per tornare a casa non proprio a mani vuote. Mare, cielo e volti corrucciati. Oscurità, mestizia, forse terrore. Indubbiamente frustrazione. Non è facile ricominciare dal mare dopo gli ulivi, il pretorio, il sepolcro. Dopo i tradimenti, i rinnegamenti, gli abbandoni, la morte non torniamo più gli stessi. La vita si sa, continua, e da qualche parte deve ricominciare… ma non può ricominciare di notte, nè si può puntare tutto sul mare, o far finta di niente, gettando la propria sorte su una rete. La stanchezza ha ceduto il passo alla delusione, la nostalgia è diventata famelica malinconia. Fame di quell’Amico che li aveva sostenuti, che aveva indicato loro già tante volte da che parte gettare la rete per pescare la felicità di una vita. Compagno discreto e indispensabile, figlio di Dio ma Uomo! Due occhi, un naso, una bocca, delle mani, una voce. Solo il Cuore era un pò diverso… e forse la fame di quei pescatori era proprio la Sapienza di quel Cuore che tanto li aveva amati, consolati, perdonati.

Lui arriva sempre quando meno te lo aspetti. E nel modo in cui meno che mai tu possa immaginare… Lui che solo ieri aveva chiesto da mangiare per sè, oggi si preoccupa che i suoi non abbiano niente da mangiare. Premuroso come sempre, il Dio fedele, anche stavolta indica in quale direzione gettare la rete. Una rete che di lì a poco- giusto il tempo di riconoscerLo Signore- si riempì di ogni genere di pesci, e non si ruppe. Non si può rompere quella Chiesa perchè -anche se talvolta si svuota- è fondata su una pietra che i costruttori avevano scartato ma che è divenuta angolare. Pietro si getta in mare per questo forse, perchè col Maestro ad attenderlo a riva, quel mare infingardo non può più fare paura. La Morte sconfitta dalla Vittoria. Ieri, oggi, sempre.

E’ ora di nuovo di banchetti, è ora di nuovo di bivaccare, una nuova mensa, lo stesso memoriale. “Venite a mangiare” (cfr. Gv 21, 12): il Pesce è servito, Cristo è servito! O forse è meglio dire è di nuovo al servizio: ancora una volta si offre, nell’intimità dello stare attorno ad un fuoco che mai si consumerà, nella gioia della Resurrezione.

Una barca è ormeggiata sull’erba, riflette il Cielo ma a ben guardare Lo contiene… Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi! (cfr. Sal 117)

Elettra

 

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