Ci siamo (quasi)!

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a chi parte e a chi resta. a chi resta ma parte comunque. a chi piange già di gioia, come me stamattina (strano!!!), a chi ha il cuore che ride. a chi ce l’ha spezzato, bucato, centrifugato. a chi ce l’ha che batte impazzito, a chi non sente più di averne uno. a chi ce l’ha di pietra ma vorrebbe tornare ad averne uno di carne. ai cuori che si specchiano nei cuori degli altri e fanno esplodere la vita, ai cuori che si sentono soli. a chi in questo momento sta lottando nella preghiera, perchè gli imprevisti stanno ritardando -e probabilmente impediranno- la partenza. a chi è sempre andato, e quest’anno fa il primo pit stop. a chi sta muovendo i passi per la prima volta, ed è timido ed entusiasta. a chi è ‘di casa’. a chi ha organizzato. a chi intercederà. a chi canterà. a chi animerà. a chi è stato invitato e non è voluto venire. a chi è stato invitato e non è potuto venire. a chi già è in viaggio. a chi guarderà in diretta TV. a chi fa il countdown già da parecchi giorni. a quelli che non sanno cos’è. a quelli che hanno il pregiudizio. a tutte le bocche che aspettano di essere sfamate. a tutte quelle mani inaridite che aspettano di essere guarite e di toccare. a tutte quelle orecchie che hanno bisogno di sentire. a tutti quegli occhi che hanno bisogno di (tornare a) vedere. a tutti quei piedi che hanno bisogno di riprendere a camminare. a tutti quei volti sfigurati che hanno bisogno di ritornare alla loro originaria fisionomia. a quelli che hanno massi nel cuore e nel fisico. ai vessati, agli oppressi, agli indemoniati. a chi ha le reti vuote. ai superbi. a quelli che verranno con atteggiamento di sfida. a chi sta preparando la valigia e sta mettendo dentro maglie e familiari, scarpe comode e amici, sciarpine e affetti importanti, nel tentativo dell’incastro perfetto. ai sacerdoti. a chi ha bisogno di voltare pagina ma non ce la fa. a chi è stanco. a chi ha la consapevolezza di questo santo viaggio e a chi non ce l’ha. a chi ha perso la speranza. a chi attende un miracolo. a chi vedrà le catene spezzarsi sotto i suoi occhi, come Paolo. a chi arde già di quel Fuoco, a chi aspetta con veemenza di esserne contagiato. a chi attende doni, a chi li farà. al povero che vive dentro ciascuno di noi. a tutti, ma proprio a tutti volevo ricordare che…

CRISTO E’ LA PORTA.

Vuoi essere salvato? Attraversa quella Porta, passala, aprila! Cristo è la fine e l’inizio di tutto ciò che in noi ha il sapore del dolore e della gioia. ogni nostro dolore ha il Suo nome, perchè Egli l’ha fatto suo. ogni seme di vita nuova che sta germogliando dentro di noi ha la radice nella Sua Essenza.

il 2016 è l’ anno delle cerniere da lubrificare, delle maniglie da cambiare, delle porte da buttare giù a pedate come nei film dei carabinieri, se necessario. non è più il tempo di guardare dallo spioncino, non è più il tempo di guardare dal buco della serratura. è tempo di scardinare la porta del proprio cuore alla Bellezza (‘aprite, anzi spalancate le porte a Cristo’ risuona più che mai come un martello pneumatico nella testa), -Dio è Bellezza!- e quella Bellezza (non quella di “Uomini e donne”) salverà il mondo! chi entra per quella porta sarà sottratto al castigo e alla potenza del peccato e, infine, al peccato stesso.

tutto il popolo del Rinnovamento domani dalle 15:30 in poi attraverserà, con ‘passo appassionato’, i tornelli di un padiglione fieristico, passerà attraverso Cristo, e ricompatterà il Suo corpo mistico-un sol Corpo, un sol Spirito, un solo Signore- che, nonostante sia ferito, addolorato, mutilato, è pur sempre un corpo e ha ancora braccia, gambe, voci, occhi e cuore di un Capo molto speciale. Vietato dire: «Chiudi, fa corrente!» E’ la corrente dello Spirito e non la puoi fermare, non la puoi ingabbiare, non la puoi chiudere in un vasetto. inarrestabile, incontenibile, inafferrabile. E’lo Spirito che ci convoca, è Lui che ci manda.

si, perchè dopo esser stato salvato, ancora e ancora, il Popolo del Rinnovamento entrerà e uscirà. il popolo di Israele che aveva come priorità quella di entrare nella Terra Promessa, è diventato popolo di Rinnovati che questa terra Promessa deve portarLa fuori, ad ogni cuore, ad ogni volto, ad ogni povero, ad ogni crocicchio di strada. è finito il tempo degli ovili oppressivi, gestiti da pastori ladri e mercenari. questo è il tempo dell’ovile senza recinto, è il tempo di utilizzare quella Dimora nella libertà dell’essere amati da Cristo. è tempo che ognuno possa dire: «Questo ovile è casa mia, queste pecore sono i miei fratelli, conosciuti e amati dal Buon Pastore». Westcott scrive: “Chi è stato ammesso da Cristo medesimo nell’ovile possiede per necessaria conseguenza la salute eterna. Una volta entrato, egli non possiede solamente la sicurezza, ma è pur certo di godere una libertà che nessuno gli potrà togliere mai più. Queste parole descrivono evidentemente la beatitudine di tutti i cristiani, e non quella solamente dei conduttori della greggia”

Entrare, alla presenza di Dio, per adorarlo. Uscire, per renderGli testimonianza (cfr. Salvatore Martinez in Avvenire del 17/04/2016)

siamo tutti qui, in attesa di entrare. di varcare una soglia che farà di noi autentici profeti della primavera. la Bibbia è pronta, i registratori sono vuoti. anche i cuori lo sono, in attesa di essere abbondantemente riempiti. alcuni canti hanno già preso consistenza sulle labbra e attendono di diventare preghiera, offerta, sacrificio vivente, per salire al Cielo e rivendicare il ‘diritto’ di far dimorare nelle nostre lodi, in mezzo a noi Colui che è l’Emmanuele, il Dio con noi.

siamo tutti qui, e ognuno porta dentro si sè la certezza intima di essere stato chiamato, di essere stato scelto. e che, in realta, è atteso, perchè degno di essere amato.

cinque parole ci consegna Salvatore Martinez, “cinque A” per sigillare il senso profondo di un passo saldo che è già in cammino, proteso verso la Porta: abbandono, animazione, adorazione, annuncio, azione. cinque parole come le dita di una mano.
a tutti quelli che rimangono auguro di poter sentire il polso di questo Sangue prezioso che vuole scorrere nelle nostre vene e vuole renderci tutti una cosa sola. a quelli che partono con me… portatemi un pacco di fazzolettini a testa perchè so già che mi commuoverò! 🙂
Rimini: questa è la rotta, questa è la direzione, questa è la decisione!
la Mano del Signore ha fatto (e farà) meraviglie. Andiamo con Voci di giubilo e vittoria!
Elettra

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