Fai lo zoom!

Maria si mette a completa disposizione come suolo per venir trasformata in colui che ha bisogno di noi per diventare frutto della terra. I Padri della Chiesa sostengono che pregare non è altro che cambiarsi in desiderio struggente del Signore. In Maria questa orazione viene esaudita: ella è, per così dire, una coppa scoperta del desiderio in cui la vita diviene preghiera e la preghiera vita.

 

Maria Chiesa nascente, Joseph Ratzinger

 

Il Magnificat è un canto magnifico, una manciata di parole sbriciolate in versi e declinate in poesia.

Maria fece della lode un obiettivo fotografico, la lente per concentrare la luce del Soggetto sulla pellicola del suo cuore. Scelse un’inquadratura che prevedeva nel mirino un solo soggetto e, messolo a fuoco, zoommò -fece lo zoom- su di Lui! Mi piace pensarlo così, il Magnificat… come lo zoom di Maria su Dio: «ora che il velo del peccato era stato tolto, la donna eretta guarda il volto di Dio per lodarlo» (F. Sheen). Grandifica, fa grande, zoomma Maria. Inquadra e scatta: Dio è grande! Sceglie un tempo di esposizione lunghissimo, perchè di generazione in generazione tutti ne potessero beneficiare, tutti imparassero a zoommare. Quello zoom non fu altro che lo scatto di un cuore traboccante di lode. Maria ricevette la lode come fa con uno specchio la luce, proprio come accade dentro una macchina fotografica. L’amore di Dio si riflettè nell’anima di Maria ed Ella lo catturò, allo stesso modo in cui la luce del sole viene catturata dall’otturatore. Ella non trattenne quella luce ma la restituì alla Luce: ne risultò un’istantanea simile ad un inno amoroso, una nuova visione della realtà e della storia, non più attraverso i suoi occhi ma attraverso quelli di Dio.

Quella foto fu nascosta tra le pagine del Vangelo di Luca, i suoi pixel sono ancora tutti intatti, i suoi contorni non sono sbiaditi. Guardandola a fondo mi rendo conto che lo zoom su Dio dilata ogni umana possibilità. Lui è il solo degno di essere ingrandito, zoommato, perchè è l’unico grande nell’amore. Quella foto regala alla mia anima vertigini di gioia che esplodono nella meraviglia. Lo zoom su Dio dilata il cuore. Quella foto è un canto che affiora sulle labbra al vespero, al tramonto di ogni fatica quotidiana che consuma l’uomo. Gli ricorda che il senso di tutto sta nell’inquadrare quel Volto, dovunque e con qualsiasi mezzo; zoommarLo lo aiuta a comprendere che egli è il punto di arrivo di uno Sguardo carico d’amore.

Lui guarda a me, ora, qui… il suo fascio di luce raggiunge la camera oscura di ogni mio abisso, di ogni mia lontananza. Ogni vuoto è illuminato dal suo smisurato campo visivo. Tutto il cielo si riflette nel mio occhio. La mia beatitudine dimora su supporti digitali e carta fotografica. Faccio una foto con lo zoom: click!

 

7 pensieri su “Fai lo zoom!

  1. Grandiosa. Riesci a parlare in modo “leggero e moderno” di un argomento così profondo.
    Grazie per avermi dato il permesso di fare reblog.
    Mi piacerebbe tanto avere il dono di saper esprimere ciò che ho dentro e che sento così come te….non ne sono capace, però posso condividere con chi sa apprezzarlo.

  2. Salve. Bella questa metafora sulla tecnologia, e divertente e’ “zoomma” e “zoommare”, cosi’ come si scrive “lovvare” per “amare”. Immagiante, “lovvate Dio con tutto il cuore….”. A parte gli scherzi, molto bello. Ho inventato anche io una metafora sui computer, circa la fine della vita. “Tutti noi alla fine veniamo ridotti ad icona (la fotografia in cimitero). Ma c’è Qualcuno che ci salva con nome “(Do che salva e preserva la nostra anima).

    – Quando nel gruppo parrocchiale che frequentai a Cagliari si pregava insieme, giunti al “salve regina” io smettevo di recitare, chiudevo gli occhi e ascoltavo. Mi sembrava che, ascoltando gli altri recitare il “salve regina”, lo zoom mi venisse meglio.
    Buona giornata 🙂

    Marghian

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