chi per scelta o semplicemente di passaggio ha avuto modo di intravedere il mio mondo e il mio modo di vivere e di guardare le cose, potrà gioire con me di questo segno. concludere l’anno con la visione, -all’improvviso, sempre inaspettatamente- di un cuore è un segno che mi dona felicità, che mi fa letteralmente impazzire di gioia. è andata così, stamattina -l’ennesima ma sempre nuova-, e non posso esimermi dal pensare che l’anno si conclude in Bellezza. nonostante tutto.
ho deviato le macchine, ho provocato traffico e ingorghi, ho creato scompiglio; chiedo scusa a chi andava di fretta e a chi ha imprecato contro di me ma io, questo cuore, lo dovevo fotografare. era lì per me, è lo specchio del mio. niente di più che un cumulo di cartapesta, ridotto in poltiglia dalla pioggia mattutina. un cuore esploso, un cuore che è stato sotto attacco e che, nell’esplosione, ha sparso pezzi dappertutto. un cuore bucato, si, ma che dimora integro e compatto nel centro esatto di una fenditura d’asfalto, di una terra che è madre, che è dono. un cuore esposto, tra la vertigine delle frane e della terra che si spacca e il calore dei raggi di sole che lo illuminano. è un cuore che resiste e per questo rimane di colore rosso vivo. cos’è questa visione se non l’opportunità per fare memoria di questo anno che se ne va? oh, se anche un segno, seppur banale, potesse parlare alla nostra storia e fare da amplificatore alla nostra vita! oh, se allineassimo per un istante il nostro battito a quello del mondo, io mi chiedo, cosa succederebbe? provo a tentare una risposta: il mondo esploderebbe di Bellezza, e noi, noi esploderemmo d’Amore…
oh, se per un attimo un segno ci aiutasse a formulare dentro di noi la domanda giusta: «Di Chi ho bisogno, io?»
la mia ultima #fotodelgiorno di questo anno è un cuore di cartapesta che mi rassomiglia, che parla alla mia storia e amplifica, come in dolby surround, il battito della mia vita.
per questo non faró bilanci, i bilanci si fanno quando qualcosa finisce, si conclude. quel battito invece mi dice esattamente il contrario: di ri-cominciare, e lo si può fare solo se si è per terra: per rialzarsi bisogna cadere, per capire quanto è prezioso il respiro bisogna aver sperimentato, almeno una volta, l’aria che manca. no, non ci sono bilanci da fare, occorre solo ripassare dalle parti del cuore. fare memoria -e che sia grata!-, colma fino all’orlo di stupore e di meraviglia per come Dio conduce la storia di ciascuno nella storia e nel tempo, e la lega ad altre milioni di storie per fare comunione e generare vita. per come ha ‘a cuore’ ciascuna vita -la mia, la tua-. allora in quel cuore, vedo tanti cuori, non solo il mio. che inevitabilmente, che lo vogliano o no, che lo accettino o no, fanno parte di un Cuore più grande, l’unico in grado di amarci veramente, così come siamo: il Cuore di Cristo. uno spazio Sacro nel quale è possibile gettare ogni affanno, ogni miseria, ogni debolezza. uno spazio dentro al quale il mio cuore, in modo particolare in questo anno, ha trovato refrigerio mentre giacevo nella morsa del male; luce nella notte oscura; carezze mentre il mondo dava pugni; baci mentre fuori erano solo sputi; misericordia mentre nell’autosufficienza c’era solo l’ostilità e l’aberrante abnegazione del peccato; grazia, pace, verità nella più spietata menzogna, e soprattutto libertà nella più ostinata oppressione. grande, immensa, smisurata, indicibile libertà. quel cuore inerme, per terra, è un cuore nel quale respira il soffio di una libertà, il canto di uno Spirito che affranca lo spirito da ogni timore. questo cuore mio oggi è tutto ciò che ho, è tutto ció che sono. contiene insieme il dolore e la gioia, e la ragione della speranza alla quale sono stata chiamata. contiene la libertà e insieme il desiderio di una libertà che ha in sè il germe della felicità eterna.
Guardo a Cristo, ancora nella culla, e penso che questo sia il motivo per cui è venuto nel mondo, per cui si è fatto uomo: per renderci liberi, per fare di noi degli esseri autentici. autentici si diventa nella libertà del sapersi amati e nell’amore del voler essere liberi. E autenticità sia! è ció che auguro a voi, è ciò che auguro a me…
A te, a me, a tutti auguro di avere un cuore libero, condizione prima della felicità.
Un augurio bellissimo il tuo che accolgo, accetto con piacere e ricambio.